Le Opere

La creatività artistica di Francesco Di Natale ha reso possibile, in questi ultimi anni di paziente e appassionato impegno la realizzazione di piccoli capolavori, in cui ha parte anche l’ingegnosità tecnica.
Ne diamo il catalogo, continuamente da aggiornare.

Il Trabocco (2003, cm.55x35), riproduzione di uno dei tanti impianti di pesca della costiera adriatica tra Francavilla e Vasto, che caratterizzano il paesaggio marino di un litorale di grande attrazione turistica.

Il Guerriero di Capestrano (2003, cm.40x12), raffigurazione della statua italica di re Pompuledio, del VII-VI secolo a.C, rinvenuta nel 1934, nel corso di scavi archeologici condotti nel territorio di Capestrano; emblema dell’Abruzzo italico.

L’Alpinista (2004, cm.37x15) di San Martino di Castrozza, copia di una statua in legno che abbellisce l’ingresso di un albergo della località montana delle Dolomiti, dove una comitiva del Crad-Ud’A ha trascorso una “settimana bianca”.

Le Farchie (2005, cm.100x60) di Fara Filiorum Petri, rappresentazione plastica di uno dei più suggestivi riti in onore di Sant’Antonio Abate, patrimonio delle tradizionali popolari della provincia di Chieti.

San Michele Arcangelo (2005, cm.35x20), riproduzione della statua della chiesa di Piano Sant’Angelo, demolita nel 1936, conservata nella Chiesa di Sant’Antonio Abate, nella via omonima a Chieti.

San Rocco (2006, cm.38x15), copia in miniatura della statua devozionale del santuario di Roccamontepiano, meta di pellegrinaggi soprattutto nel giorno della ricorrenza del Santo, il 16 agosto.

Il Gallo (2007, cm.40x40), raffigurazione al naturale, con grande piumaggio, del re del pollaio.

L’Aquila (2007, cm.40x40), altra rappresentazione al naturale della regina delle montagne abruzzesi.

Il Violino (2007, cm.60x20), riproduzione in scala dello strumento musicale, che verrebbe voglia di suonare, tanta è la verosomiglianza.

La Cattedrale di San Giustino di Chieti, (2008, cm.80x40), riproduzione in scala in tutti i particolari del duomo teatino, di strabiliante identità architettonica, di grande suggestione scenografica, con luci e musica (vengono diffuse le note del “Miserere” di Saverio Selecchy (1707-1778), canto eseguito da 100 cantori accompagnati da 150 musici, per la maggior parte violinisti durante la processione del Cristo Morto il Venerdì Santo di ogni anno.

La Trebbiatrice (2007-2009, cm.135x43), modello in miniatura di trebbia e motore a scoppio, collegati con cinghie di trasmissione che mette in movimento gli ingranaggi e meccanismi metallici della trebbiatrice in grado di funzionare come una reale.

Il Presepe (2008-2009, cm.35x12), comprende 15 personaggi principali (Madonna, San Giuseppe, Gesù Bambino, bue, asinello, re magi, pastori, zampognari) che andranno man mano aumentando, secondo la disponibilità dell’artista.

Francesco Di Natale, deciso a non interrompere questa sua magica attività creativa, ha lavorato inoltre alla costruzione della Chiesa di Santa Maria Maggiore di Guardiagrele (2009-2010, cm125x75), che Gabriele d’Annunzio ha definito “la città di pietra” nel suo romanzo “Il trionfo della morte”. Ultimata è stata esposta nella manifestazione “Ud’Arte 2010 – Mostra di una sera” ed è, da chi ha potuto apprezzarne l’esecuzione, un’altra sorprendente opera d’arte.

A cavallo tra il 2017 ed il 2018 Francesco Di Natale ha lavorato con estenuante impegno e dedidizione all'opera che forse più lo ha gratificato e di certo lo ha portato agli onori della cronaca: La Basilica di San Pietro. Il lavoro completo ha partecipato al Campionato Nazionale di Modellismo svoltosi a Chieti nell'ottobre del 2018 e lo ha visto vincitore del 1° premio.


Cosa ci riserverà l’artista per il futuro, è ancora tutto da scoprire ...