Chi è

Dagli alambicchi all’arte

Ha appreso la manualità con la sua attività professionale scientifica, ma non si è mai tanto divertito come adesso che, raggiunta la pensione, ha potuto dedicarsi alla sua passione artigianale, scoprendo la versatilità della umile canna (arundo donax) che è parte integrante del paesaggio naturale abruzzese lungo fiumi, torrenti, sui cigli stradali, a delimitazione di orti e campi coltivati.

Francesco Di Natale, ha lavorato per circa 40 anni all’Università degli Studi “G. d’Annunzio”, quale tecnico chimico; vi ha fatto carriera concludendo la sua attività lavorativa come coordinatore di laboratorio di Elevata Professionalità (EP), vi ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia e la specializzazione in Odontoiatria; è stato per lunghi anni anche un valente dentista, con uno studio avviato e molto frequentato.

Quando ha smesso ogni attività professionale medica ed odontoiatrica, in un momento drammatico della sua esistenza per un doloroso lutto familiare, Francesco ha abbandonato alambicchi e trapani elettrici e ha scelto la creatività artistica con una materia povera e naturale: quella delle umili canne fatte stagionare nella maniera più adeguata, dopo averle cercate e raccolte con cura.

Qui si narra di questa metamorfosi di un uomo di studi e di ricerca scientifica che ricomincia da capo, si rimette in discussione e si avventura nel campo dell’artigianato artistico, conseguendo risultati che hanno finito per sorprendere lui per primo.